GIORGIO TOURNON DALLA TRIENNALE IN ECONOMIA ALLA MAGISTRALE IN ETOLOGIA



Una passione innata per gli animali e l'ambiente trasformano gli studi universitari  di Giorgio in scelte non convenzionali. "Come per gli animali, anche per me è stato l'istinto che ha deciso il mio percorso ... a cui ho dato fiducia nella speranza di aver fatto la scelta giusta ..."


Video subacqueo realizzato da Giorgio Tournon in Sudafrica durante la 17° spedizione scientifica organizzata dal Centro Studi Squali di Massa Marittima (GR).

credit: @Emanuele Vitali per CSS





Nome: GIORGIO
Cognome: TOURNON 
Studi: conseguita la triennale in Economia si iscrive alla Laurea Magistrale in Etologia all'Università di Torino, con indirizzo "Evoluzione del Comportamento Animale e dell'Uomo". 




credit: @Emanuele Vitali per CSS
Quale è il motivo che ti ha portato a scegliere la spedizione organizzata dal CSS?


Questa spedizione l'ho ritenuta molto utile per comprendere cosa significhi lavorare sul campo con personalità qualificate e strumenti sofisticati, cercando di mettere in pratica quanto appreso attraverso la Teoria nel chiuso delle aule universitarie. E per la prima volta, grazie a questa esperienza vissuta in Sudafrica, si sono fuse le mie passioni con quello che vorrei diventasse il mio lavoro di domani. L'ambiente marino, in particolare, è l'ambito di specializzazione che più mi affascina, ed è proprio grazie alla mia partecipazione come volontario della spedizione che ho avuto la possibilità di ritrovarmi faccia a faccia con il predatore dei mari per eccellenza: il Grande Squalo Bianco, che è anche al vertice della catena alimentare e da cui inevitabilmente dipendono tutte le altre specie dell'ecosistema. E' stato un onore aver preso parte a questo progetto di ricerca che ha lo scopo di raccogliere dati per determinare comportamenti e abitudini di questa specie con l'obiettivo di proteggerla e salvaguardarla dai rapidi cambiamenti climatici, sui quali l'uomo esercita un ruolo preponderante, che non le permettono un adattamento naturale. Il grande squalo bianco è una specie tanto temuta nell'errato immaginario collettivo quanto fragile e suscettibile a tali mutamenti.

Quale è stato il tuo personale contributo alla spedizione ?

Le attività iniziavano presto, già all'alba, sveglia tra le 5 e le 6 poi in macchina verso la Great White House a Kelinbaai dove ci attendeva l'equipaggio della Marine Dynamics. Subito dopo eravamo già in barca e di lì a poco nell'area di studio, le cosiddette shallow waters ovvero a ridosso della costa dove i fondali sabbiosi sono poco profondi e a pochi chilometri di distanza da Geyser Rock, una grande roccia molto importante poiché ospita una popolazione di migliaia di otarie, le ambite prede del grande squalo bianco. Quando si tratta di studiare gli animali nel loro habitat naturale tutto può succedere in qualsiasi momento e, nonostante per la maggior parte del tempo si rimanga nell'attesa, nessun momento è uguale all'altro. Il mio compito in barca insieme a Francesco Conti era quello di rilevare i dati chimico/fisici dell'acqua: temperatura, salinità, quantità di nitriti presenti e anche la visibilità. Inoltre, ci era stata affidata la responsabilità dell'uso del laser fotogrammetrico per rilevare in maniera non invasiva e con precisione le dimensioni dell'animale in questione. Attività quest'ultima che non siamo riusciti a compiere con efficacia, sicuramente complice la nostra inesperienza nell'utilizzo di questo strumento. In ogni caso, il gruppo era stato pensato in modo che ci si potessero scambiare i ruoli, ottimizzando così le risorse e di conseguenza il risultato. Mi è infatti capitato di supportare il team "sagome e colori" che aveva il compito di individuare le diverse strategie predatorie degli squali e in quali condizioni, di sostituire i fotografi per la fotoidentificazione, utilizzando in prestito la super accessoriata macchina fotografica di uno dei fotografi ufficiali della spedizione Emanuele Vitali.


credit: @Giorgio Tournon per CSS
Un doveroso accenno alle attività didattiche proposte dal Dr Micarelli

Piacevoli e interessanti sono state le attività didattiche coordinate dal Dr Primo Micarelli, direttore del Centro Studi Squali di Massa Marittima, nonchè coordinatore e mentore di questo progetto (che ha all'attivo 17 spedizioni scientifiche realizzate in Sudafrica). Tra le attività per me più significative è stata senza dubbio la dissezione di un esemplare di squalo Bronzo, trovato spiaggiato dalla Marine Dynamics pochi giorni prima del nostro arrivo a Gansbaai, e che grazie all'esperienza e alla precisione chirurgica del Dr Micarelli è stato possibile apprezzarne l'anatomia fin nei minimi dettagli. Altro momento interessante è stato lo snorkeling in mezzo al Kelp, una specie di alga molto presente lungo la costa sudafricana, dove è stato possibile ammirare la flora e la fauna dei bassi fondali costieri. Abbiamo anche avuto il privilegio di conoscere una personalità della massima caratura nel mondo della biologia marina, un appassionato e profondo conoscitore degli squali, il Professor Leonard Compagno, il quale ci ha accolti nella sua dimora nonostante non fosse in eccellente forma fisica, una casa dove si respirano sapienza, esperienza, dedizione e sacrificio. E infine, per chiudere la serie di attività didattiche extra che ci sono state proposte ricordo le conferenze serali sulla biologia degli elasmobranchi tenute dal Dr Micarelli, dalle quali è emerso un dato che mi ha molto impressionato e cioè che gli esemplari di squalo bianco presenti sul pianeta potrebbero essere ridotti a 3000 soltanto.

credit: @Emanuele Vitali per CSS
Ringraziamenti

Partendo da chi ha reso possibile tutto questo il Dr Micarelli e lo staff tutto del CSS, il Professor Emilio Sperone, che non è potuto essere presente in questa spedizione, ma che ci ha moralmente sostenuti e guidati all'obiettivo. Il Saxon Lodge, la struttura alberghiera molto confortevole che ci ha ospitati durante il soggiorno in Sudafrica. E per ultimo, ma non per importanza, il fantastico gruppo che ha composto questa spedizione, nonostante le diverse esperienze e formazioni personali, ha reso il tutto più coinvolgente e divertente. Grazie ragazzi per aver avuto un occhio di riguardo nei miei confronti ... ho affrontato questo viaggio reduce da una partita di calcio particolarmente sfortunata per me perché finita con un ginocchio rotto e proprio la sera prima della partenza ...!
Chiudo i ringraziamenti con un ultimo pensiero,  sono entusiasta di questa esperienza perchè la considero un nobile progetto per la scienza, sebbene un piccolo passo, ma altamente utile a divulgare la conoscenza su quanto il mondo animale e non sia fragile e quanto sia importante agire e se le nuove scoperte fanno avanzare la scienza fanno egoisticamente stare meglio anche me !




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