IL MIO SOGNO NEL CASSETTO: UN INCONTRO RAVVICINATO CON IL GRANDE SQUALOBIANCO - DI MATILDE VISENTIN

IL MIO SOGNO NEL CASSETTO: UN INCONTRO RAVVICINATO CON IL GRANDE SQUALO BIANCO 
 DI
 MATILDE VISENTIN

Matilde si è di recente laureata all'Università Ca' Foscari di Venezia con una tesi sulla fotoidentificazione realizzata in coordinamento con il Centro Studi Squali.

Il mio percorso di studi è cominciato  a Venezia, alla facoltà di scienze ambientali dell'università Ca' Foscari di venezia, ma la mia passione è rimasta sempre il mondo marino! Per cui, anche se le scienze ambientali abbracciano un po' tutte le discipline, il mio scopo era ed è quello di specializzarmi nella biologia marina.
Da qui è nata la voglia di trovare un tirocinio che facesse da ponte con i miei futuri studi.
Crescendo e approfondendo lo studio ci si rende conto del ruolo fondamentale che plancton, alghe e tutti quei microrganismi spesso dimenticati, giocano un ruolo fondamentale dell'ecosistema, ma quando si è dei piccoli biologi marini in erba, non si può fare a meno di fantasticare su avventure tra balene, tartarughe marine, delfini e squali! Per cui, dopo aver avuto l'occasione di fare del volontariato con le tartarughe marine, volevo togliermi lo sfizio infantile di conoscere da vicino il mondo degli squali. Perché non farlo con lo squalo per eccellenza, quello più conosciuto e iconizzato da tutti?
Insomma è partita una ricerca un po' casuale sul web, a caccia di uno stage che riguardasse lo squalo bianco, e ne salta fuori il Centro Studi Squali di Massa Marittima, che racconta di spedizioni di ricerca nel lontano Sudafrica, alla ricerca del Grande Squalo Bianco! Nel mentre che mi metto in contatto con il Prof. Micarelli, scopro che mia zia ha un appartamento estivo proprio a pochi km da li e mi è sembrato destino.
Mi sono così trovata ad osservare gattucci, gattopardi, bamboo grigi, uova e cuccioli di squalo, e a cucire, ore dopo ore, sagome di gomma che somigliassero a un'otaria, per poi finire ad essere squadrata dagli occhi neri di uno squalo bianco sudafricano, dietro le sbarre di una gabbia.

Durante la spedizione di maggio 2016, a cui ho partecipato, mi sono concentrata principalmente sull'osservazio e dei moduli sociali del bianco e sulla raccolta dei dati etologici, ma alla fine, al momento di pianificare la tesi, d'accordo con il prof. Micarelli e il mio professore di Ca' Foscari, mi sono orientata su una tesi metodologica, incentrata sull'impiego della fotoidentificazione.
In mio studio, in particolare, si é basato sull' applicazione di un protocollo per la fotoidentificazione delle squalo bianco, messo a punto dalla Dott.ssa Chiara Romano e dal Prof. Micarelli.
Inizialmente c'è stata una profonda ricerca bibliografica di tutte le pubblicazioni inerenti la tecnica fotoidentigrafica, dai ghepardi agli squali balena, affinandola poi sempre di più sulla sua applicazione a Carcharodon carcharias; ho affiancato le ricerche e gli articoli pubblicati dal CSS a studi sulla fotoidentificazione delle varie popolazioni di squali bianchi presenti nel mondo.
La preparazione della tesi mi ha dato grandi soddisfazioni, in quanto dai risultati ottenuti abbiamo osservato che il protocollo può ritenersi valido ed efficace, seppur con i suoi limiti.
Mi auguro di continuare a collaborare con la squadra del css, che mi ha dato la possibilità di vivere un'esperienza incredibile e mi ha reso parte di un meraviglioso progetto. "

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