SUDAFRICA MOSSEL BAY: I PRIMI AVVISTAMENTI DI SQUALO BIANCO

SQUALO BIANCO SUDAFRICANO: LA PRIMA GIORNATA DI RACCOLTA DATI AD OPERA DELLA SPEDIZIONE DI STUDIO ORGANIZZATA DAL CENTRO STUDI SQUALI A MOSSEL BAY
 
I PRIMI AVVISTAMENTI. A causa delle condizioni meteo proibitive, il Team del Centro Studi Squali attualmente in Sudafrica per una nuova attività di studio del "grande squalo bianco", sabato 17 marzo, ha dovuto rinunciare alla prima uscita in mare. Finalmente domenica 18, le condizioni del mare hanno permesso la prima uscita. La spedizione in mare è durata ben 8 ore ed ha portato i primi sperati frutti. Gli avvistamenti di squalo bianco sono stati "7" a cui si devono aggiungere inoltre "3" avvistamenti di squalo martello, questi ultimi addirittura dei piccoli di 40 cm circa, i primi due, e di poco più di 1 m, il terzo. Non è stato possibile determinare oltre al genere Sphyma, anche la specie.

ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' IN BARCA. L'attività del team, ovvero la raccolta di dati sul comportamento predatorio (in questo caso, sul bait) del grande squalo bianco si svolge attraverso il prezioso appoggio logistico dell'AFRICA WHITE SHARK di Craig Ferreira insieme a Valerie Luppino, Newyorchese trasferita in Sudafrica, responsabile per l'organizzazione dell'equipaggio durante le uscite in mare.

I DRONI A SUPPORTO DELLA RICERCA. Per aiutare il team negli avvistamenti e nelle osservazioni degli squali in fase predatoria, il Centro Studi Squali si è dotato di apparecchiature di avanguardia, anche "droni". Avvistare gli squali nel loro ambiente naturale di caccia implica non soltanto una preparazione a livello di apparecchiature di supporto ma anche una preparazione psicologica per le lunghe attese, a volte estenuanti di diverse ore, prima che gli squali si avvicinino alla barca. Nel caso del nostro team, ci sono volute cinque ore prima del sperato incontro con l'Apex predatore dei mari. Grazie al drone sono stati individuati i primi "3"esemplari che si aggiravano ad una breve distanza da "False Island", un grosso scoglio sede di una piccola popolazione di Leoni di mare - Arctocephalus pusillus pusillus. A ridosso dello scoglio, probabilmente grazie alla presenza di piccoli di otaria, si sono manifestati i "7" esemplari di squalo bianco che il team ha potuto osservare per la propria missione di studio.

I GRUPPI DI LAVORO PER LA RACCOLTA DATI. La spedizione scientifica del CSS è composta da un team di persone diviso in 4 gruppi o tipologia di attività. Il primo, per l'identificazione degli individui è seguita da Tiziano Venturini; il secondo, per il comportamento predatorio sul bait, è costituito dal duo Enrico Nanetti ed Eleonora Bray, quest'ultima incaricata del "cronometro"; il terzo gruppo, che segue il comportamento sociale, è gestito da Patrizia Romano coadiuvata da Martina Lonati ed Eleonora Bray; infine il quarto gruppo, la dottoranda Francesca Romana Reinero ( staff del CSS) insieme a Serena Pisani, ha la responsabilità della foto-identificazione delle pinne dorsali. Infine, Damiano Tripi per le riprese video durante l'attività di bordo.

PRIMI DATI. Nella prima giornata sono state osservate un paio di interazioni sociali fra squali bianchi, sono stati identificati i vari esemplari avvistati, sono state compilate le schede per il comportamento e sono state scattate le foto delle pinne dorsali utili all'identificazione di questi esemplari, i primi del CSS nell'area di Mossel Bay.

DEBORAH, IL PRIMO ESEMPLARE FEMMINA AVVISTATO. Al primo esemplare di squalo bianco femmina identificato - 180/200 cm di lunghezza - è stato dato il nome di Deborah dedicato alla Responsabile dell'Agenzia Viaggi Maremmatour di Grosseto che da anni supporta il Centro Studi Squali nell'organizzazione delle spedizioni.  Un grazie speciale alla Signora Deborah dallo staff del CSS tutto.

 

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